Incontro ai vertici tra Comune e Regione Toscana
Il sindaco Filippo Nogarin ha ribadito questa mattina, nel corso di un incontro avvenuto a Firenze con l’assessore alla salute della Regione Toscana Luigi Marroni, il no alla costruzione del nuovo ospedale di Livorno a Montenero.
Nella riunione, alla quale hanno partecipato, in rappresentanza del Comune di Livorno, anche l’assessore all’urbanistica Alessandro Aurigi, l’assessore alla sanità Ina Dhimgjini, i dirigenti alle Politiche del territorio Paolo Danti e ai Lavori Pubblici Riccardo Maurri, il direttore generale Sandra Maltinti e il segretario generale Giuseppe Ascione, è stato stabilito come nei prossimi giorni sarà sancito il no al nuovo ospedale attraverso un percorso formale. Nell’ambito di questo iter saranno predisposte anche le misure che la Regione Toscana intende adottare per la riqualificazione della struttura ospedaliera di viale Alfieri che, come ha ribadito anche il sindaco Nogarin “risulta il solo e unico ospedale che la città di Livorno vuole”.
Entra così nel vivo il percorso che vede impegnati il Comune di Livorno e la Regione Toscana per recedere dall’accordo di programma precedentemente sottoscritto e che rappresenta uno dei punti nodali delle linee programmatiche di governo per il 2014-2019.
“Questo iter – ha dichiarato il sindaco Nogarin – è un primo atto formale per la creazione di un nuovo sistema ospedaliero all’interno dell’area di viale Alfieri che sappia finalmente rispondere con dignità ai bisogni sanitari della comunità livornese”.
Dall’incontro in Regione esce fuori anche la volontà a voler favorire un dialogo aperto e propositivo che parta dal territorio e possa tenere di conto delle istanze derivanti da lavoratori, lavoratrici e da tutti i portatori di interesse legati alla riqualificazione dell’ospedale livornese.
“Vogliamo agire in un contesto più generale – ha commentato in proposito il sindaco – che privilegi innanzitutto il servizio al cittadino e possa tenere di conto anche della candidatura di Livorno quale sede amministrativa nell’ambito delle aziende sanitarie accorpate”.