11Marzo 2015 – di Massimo Fanucchi
Come si evince dal comunicato dell’Amministrazione Comunale di Livorno (pubblicato integralmente su Pisorno.it in data 4 marzo 2015), con decisione di Giunta è stata sospesa la procedura selettiva per il conferimento degli incarichi di Posizione Organizzativa e di Alta Professionalità all’interno dell’ente.
11Marzo 2015 – di Massimo Fanucchi
Considerato che in una precedente nota, pubblicata su questo foglio elettronico in data 28 febbraio 2015, è stata giudicata la procedura in questione del tutto inutile, con probabili effetti boomerang, è da ritenere utile tornare sull’argomento. I lettori che volessero conoscere il ruolo delle Posizioni Organizzative e di Alta Professionalità all’interno del Comune potranno leggere la parte centrale della citata nota al seguente link: http://www.pisorno.it/caso-cosci-grazie-nogarin-la-commedia-della-scelta-delle-p-o-un-bilancio-da-riscrivere/
Atteso ormai da nove mesi, il conferimento degli incarichi definitivi delle P.O. e delle A.P. era previsto entro il 28 febbraio, o comunque entro la metà di questo mese. La sospensione della stravagante procedura è stata decisa, a sorpresa, in una fase di avanzato espletamento (mentre i lavoratori e le lavoratrici in possesso dei requisiti stavano depositando le domande), e durante lo svolgimento delle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie del Comune. La motivazione contenuta nel comunicato dell’amministrazione comunale chiama in causa la “complessa situazione che si è venuta a creare in Comune”, la “profonda conflittualità fra le diverse sigle sindacali riscontrata nel corso delle trattative”, e l’attesa degli “esiti della prossima Commissione Consiliare e dei successivi tavoli di trattativa sulla questione”.
Dopo mesi di incertezza e sostanziale paralisi organizzativa, e nonostante il fatto che la nomina delle P.O. e delle A.P. non sia oggetto di contrattazione né di concertazione con i sindacati (i quali debbono solo essere informati, preferibilmente per iscritto), la Giunta sospende la procedura in corso e rinvia tutto perché “la situazione si è fatta complessa”, a causa della conflittualità dei sei sindacati aziendali che non hanno alcun titolo per intervenire o interferire nelle nomine, e perché due di essi avevano dichiarato lo stato di agitazione del personale e chiesto la sospensione della procedura stessa.
Nell’arco di pochi giorni, la commedia pirandelliana è diventata tragicommedia, nella quale la Giunta è riuscita nell’impresa di impantanare tutto, scontentare tutti, esasperare un clima organizzativo interno al Comune già molto teso, far esplodere la conflittualità tra i sindacati aziendali e creare un’impressionante commistione e confusione di ruoli (tra dirigenti, organi esecutivi, di indirizzo, e sindacati) senza precedenti.
A questo proposito, i membri della Commissione Consiliare del Comune, a nostro modesto parere, dovrebbero ponderare attentamente, non solo dal punto di vista politico ma anche da quello giuridico-amministrativo, se sia il caso di farsi coinvolgere in una questione che riguarda la Giunta Comunale per alcuni aspetti di carattere generale, e i dirigenti nel caso specifico della nomina delle P.O. e delle A.P..
Anche perché la brutta piega che sta prendendo tutta la vicenda, compresa la commistione dei ruoli accennata, potrebbe oltrepassare i confini della legittimità, creando linfa vitale per avvocati giuslavoristi eventualmente chiamati in causa da qualcuno dei 200 funzionari che rimarranno “al palo”. Con l’occasione, a sostegno del giudizio negativo espresso sulla procedura messa in piedi dall’amministrazione comunale, aggiungiamo altri tre elementi di valutazione alle considerazioni già evidenziate nella precedente nota.
Come ha precisato il Tribunale di Milano, con sentenza del 12.07.2005, n. 2827, “l’attribuzione delle posizioni organizzative non costituisce una selezione in senso stretto, dal momento che non vengono attribuiti punteggi ai singoli aspiranti o formate graduatorie: non si tratta di procedura selettiva in senso proprio, ma di una seria comparazione tra più titoli fatti valere tra più aspiranti, da cui anche una scelta discrezionale non può prescindere”.
La nomina delle P.O. e delle A.P. spetta, come già scritto, ai dirigenti. Ogni interferenza, politica o sindacale, è del tutto illegittima. Senza la grottesca procedura implementata, i dirigenti avrebbero già conferito gli incarichi in meno di una settimana dalla loro nomina.
Ogni lavoratore appartenente alla categoria D (direttiva) è automaticamente e permanentemente “candidato” ad essere titolare di una P.O. o A.P., senza bisogno di presentare domande e inviare curriculum, che sono già agli dell’Ufficio Amministrazione del Personale, insieme ai titoli culturali, di servizio, ai percorsi di carriera, ai giudizi e alle valutazioni annuali. Ma c’è di più. In base alla declaratoria professionale del profilo di appartenenza, nessun dipendente di fascia D potrebbe rifiutare l’incarico di P.O o A.P. conferitogli dal proprio dirigente, senza venir meno ai propri obblighi professionali e senza rischiare pesanti sanzioni.
La Giunta Comunale, nel tentativo di uscir fuori da questo pantano auto-prodotto, e “per assicurare la continuità dell’azione amministrativa e il preminente interesse pubblico al buon funzionamento degli uffici, ha disposto – così è scritto nel comunicato del Comune – che l’attribuzione degli incarichi di posizione organizzativa avvenga, nell’immediato, e fino all’entrata in vigore del nuovo disciplinare e dell’espletamento delle relative procedure selettive, sulla base della disciplina previgente”. Quella disciplina previgente a cui ci si appella per tamponare l’immediato, recepisce, in maniera molto chiara e puntuale, senza nulla aggiungere e nulla togliere, quanto prevede il contratto nazionale di lavoro, la cui razionale e corretta applicazione avrebbe già definitivamente chiuso la questione da diversi mesi. Ovviamente quella disciplina si poteva modificare e integrare, ma senza introdurre velleitarie complicazioni e percorsi del tutto inutili e controproducenti, anche per gli stessi sindacati.