Quello che colpisce sono due notizie che stridono fortemente tra loro, ma che la dicono lunga su come funziona, oramai la sanità di questa Regione.
20novembre 2014 di Monica Sgherri in paradossi della Sanità toscana.
Da una parte, eclatanti, gli articoli sulla (presunta) corruzione che ha investito 15 tra medici e primari di ospedali pubblici, che in cambio di costose regalie: viaggi, beni di lusso, avrebbero favorito società private:
Stent coronarici in cambio di tablet, anticipando, secondo le ipotesi formulate, alle società amiche i contenuti dei bandi ESTAV o, addirittura, influenzando gli stessi bandi. La Finanza perquisisce, facendo il suo mestiere.
Dall’altra parte, un trafiletto, di un cittadino dell’azienda sanitaria livornese che denuncia, su un quotidiano locale, addirittura la sospensione dall’attività di un ambulatorio ospedaliero, perché la dottoressa si è dovuta assentare improvvisamente:
Qui sono intervenuti, questa volta i carabinieri, ma non per verificare l’interruzione di un pubblico servizio ma per fermare e prendere i dati del cittadino che aveva avuto il torto di denunciarlo. Bell’esempio da inviare a AGENAS per le varie classifiche sul gradimento della sanità toscana.
Il paradosso in sanità è che circola denaro, spesso in sprechi e come si è visto, anche se in ipotesi di reato tutte da verificare, anche in corruzione. Nel sistema sanitario si interrompe un servizio, chiudendo un ambulatorio ospedaliero, perché non si trovano risorse per sostituire il personale. O meglio, da anni, si è deciso di tagliare sul personale sanitario e, dunque, sui servizi.