Ieri il primo provvedimento. Apolloni: “Niente sconti a chi ha i soldi ma preferisce fare il furbo”
27novembre 2018 da comune Livorno
E’ scattato ieri mattina all’alba il primo sgombero nei confronti di un inquilino delle case popolari, che risultava essere moroso dal 2015 e aveva rifiutato ogni piano di rientro dal debito, pur avendo i soldi necessari a sostenerlo.
Un cambio di passo rispetto alla storia recente della città di Livorno, dove negli ultimi decenni non si era registrato alcun provvedimento di questo tipo a carico di un inquilino gravemente moroso.
“Per troppo tempo in questa città sono state tollerate situazioni di privilegio e illegalità insopportabili – commenta l’assessore al Sociale, Leonardo Apolloni -: famiglie con redditi medio alti che, pur beneficiando di affitti contenuti, si sono sentite in diritto di non pagare il canone, finendo così per pesare due volte sulla collettività. Da un lato hanno occupato un alloggio senza averne titolo, dall’altro hanno sottratto risorse fondamentali per effettuare i ripristini degli alloggi da assegnare a chi ha davvero bisogno. Ora però la musica è cambiata. Avevamo promesso un’accelerazione sull’avvio delle decadenze per morosità colpevole e abbiamo mantenuto la parola”.
Nel caso specifico, il destinatario del provvedimento di sgombero è risultato percepire un reddito da lavoro dipendente di oltre 45mila euro lordi l’anno e, a partire dal 2015 aveva completamente smesso di pagare il canone per l’alloggio popolare in cui viveva, accumulando un debito totale di 20mila euro.
“Nel corso degli anni – sottolinea la presidente di Casalp, Vanessa Soriani – abbiamo inviato numerosi solleciti di pagamento, che sono stati sempre respinti da parte dell’inquilino, che ha anche sistematicamente ignorato tutti i piani di rientro dal debito proposti dall’azienda. A questo punto l’ufficio Casa ha fatto scattare la decadenza”.
L’inquilino, che ha già lasciato l’appartamento, avrà 60 giorni di tempo per togliere i mobili e dare così la possibilità a Casalp di inserire l’alloggio in cima all’elenco di quelli da ripristinare e riassegnare.
“Sotto la minaccia della decadenza – conclude Soriani – molti inquilini si sono presentati da noi e hanno immediatamente saldato debiti da decine di migliaia di euro. Segno che i soldi li avevano eccome, ma semplicemente preferivano utilizzarli per altri scopi. Ora possiamo dire che la stagione di chi si approfitta della collettività a scapito di chi ha realmente bisogno è finita”.