25novembre 2018 redazione
Sabato 1° dicembre, presso il Teatro Italia di Roma, è in agenda l’assemblea annunciata dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris convocata dal suo movimento (DemA), il quale punta a costruire un “fronte democratico e popolare”.
In realtà il senso sarà quello di tastare il terreno per verificare se esistono le condizioni politiche per la costruzione di una nuova coalizione a sinistra, quell’alternativa da portare in Europa, che in Italia ancora manca.
Fra i partecipanti all’assemblea ci saranno anche Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista, che già da tempo stanno seguendo l’embrione di questo progetto, interessata pare essere anche Diem 25, ovvero la soggettività rappresentata a livello europeo da Yanis Voroufakis.
Intanto anche a Livorno si è costituito un Coordinamento Agorà Dem-A, a cui De Magistris ha inviato un video messaggio:
https://www.facebook.com/487000028476888/videos/593568284417855/
Questo che segue è il comunicato inviatoci dal Coordinamento Agorà Dem-A Livorno, che postiamo integralmente:
Il 1 dicembre 2018 a Roma siamo tutti invitati all’evento pubblico organizzato da DemA dove Luigi De Magistris lancerà la proposta di una lista federale per costruire quell’alternativa a sinistra da portare in Europa e in questo Paese che ora manca. Partire dalla base è indispensabile per essere affidabili e credibili.
Ciò che si muove dentro la società è indispensabile per riuscire a leggere bisogni e sogni di cittadini sempre più sfiduciati e lontani da quella politica tradizionale che tanto ha sbagliato.C’è una società intera che si è messa a disposizione con umiltà portando esperienze e soluzioni.
Ciò che è accaduto a Napoli durante il doppio mandato a Sindaco di Luigi De Magistris dimostra che è possibile cambiare, avviando un percorso che forza le regole assurde che mettono gli individui gli uni contro gli altri e costruisce mantenendo saldi i diritti degli individui con l’aiuto delle Istituzioni.
Leggere il conflitto oggi è importante per poterlo tradurre in soluzione per questo anche a Livorno è nato il coordinamento di Agorà- demA Livorno.
Seguendo passo dopo passo il Manifesto di DemA, insieme a tutte quelle forze che a sinistra decideranno di partecipare ad una svolta, costruiremo un programma politico legato a questo territorio e a questa città, per prepararci ad affrontare la sfida delle elezioni europee e amministrative.
Linearità e consequenzialità ci consentiranno di tradurre con uno sguardo nuovo, gli importanti temi che condizionano la nostra vita e che vanno risolti con una proposta larga, condivisa, ma soprattutto credibile perché realizzabile.
Esistono parole d’ordine che dobbiamo fissare come punti cardinali, e sono parole d’ordine che non abbiamo dimenticato perché appartengono a ciò che è scritto nella nostra Costituzione.Faremo perno su di esse ricordando che:
Il lavoro come elemento di giustizia sociale deve tornare ad essere garanzia di uguaglianza, per questo dobbiamo riscrivere le regole che disciplinano il lavoro, combattendo il precariato e il lavoro sottopagato, riportando il sindacato all’esercizio delle sue funzioni, lontano dagli interessi privati e personali in difesa dei lavoratori e dei loro diritti.
L’educazione scolastica e il libero accesso all’università sono fattori che condizionano il grado di civiltà di un paese e pertanto significano non solo la possibilità di futuro e innalzamento della competitività economica, ma innalzano la dignità di un Paese che è consapevole e centrato sulle proprie capacità intellettive.
La conoscenza è uno strumento di emancipazione. deve essere ripristinato il principio dell’eguaglianza come motore per l’eccellenza.
Vivere in un Paese dove la sanità pubblica e accessibile per tutti, significa avere cura dell’individuo, qualunque sia il suo reddito, qualunque sia la sua nazionalità.
Devono tornare ad essere importanti i legami fra le persone e lo si può fare solamente ricostruendo quella connessione che parte dall’ascolto di bisogni reali. solidarietà e accoglienza sono strettamente relative al bisogno di ritornare ad essere comunità.
La parità di genere e il principio di uguaglianza dei diritti includendo le differenze, significa educare ad accogliere a proteggere la diversità come fosse un valore aggiunto e non un discrimine.
La casa è riparo non provvisorio per l’individuo e la sua famiglia pertanto l’accesso deve essere garantito da politiche abitative pubbliche lontane dall’idea dei quartieri dormitorio troppo spesso specchio di marginalità, ghettizzazione e divisione sociale fra le persone.Ripensare le città significa agire su un corpo vivo che si muove anche scompostamente seguendo ritmi mutabili della società. La vivibilità è legata alla sostenibilità ambientale e alla compenetrazione fra L’ABITATO e L’HABITAT. Ciò significa una gestione dei rifiuti sostenibile grazie al riciclo lontano dallo spreco di risorse, di consumo indiscriminato di suolo, ad un equilibrio stabile fra pieni e vuoti nella pianificazione, a piani di mobilità adeguati alla portata di traffico.
Fattori come sicurezza e legalità sono strettamente collegati al benessere sociale diffuso. Libertà di accesso e circolazione nelle città ha un valore non solo sentimentale ma pratico e va ricercato nella coesione e non nella repressione, includere e non escludere attraverso l’educazione è importante, perché praticare la legalità significa punire chi delinque senza sconti a prescindere dalla nazionalità. L’accoglienza non può essere indiscriminata e per questo deve tradursi nella lotta allo sfruttamento degli immigrati e alla gestione criminale dei fondi per l’accoglienza. Diciamo No all’assistenzialismo che genera lavoro nero e compromessi che sfociano nell’illegalità. Sì al controllo fiscale serrato per il rilascio di servizi minimi assistenziali che devono essere a tempo, accompagnare ma non spegnere l’dea di autonomia. Va sostenuto fra i cittadini il concetto che
li obbliga in quanto tali a pretendere diritti ma ad osservare dei doveri precisi all’interno di una comunità. Pretendere legalità significa agire nella legalità. La questione morale deve tornare ad essere il motore di una società intera che si corregge imparando dai propri errori, rompendo i meccanismi dei favori, della servitù, delle prebende attese e concesse che alimentano lo scarto fra cittadini che hanno in realtà uguali diritti e uguali doveri.
L’accesso ai beni comuni e beni pubblici deve tornare ad essere risorsa disponibile per tutti e non fonte di guadagno e speculazione per pochi. Beni insostituibili e vitali come l’acqua devono essere ripubblicizzati così come ogni altro bene disponibile a livello naturale.
Questa è una sintesi di ciò che proporremo a chi vorrà parlare di Sinistra in questa città e aiutarci a costruire un futuro che è alla nostra portata.
Luigi De Magistris sarà presto con noi qui a Livorno, camminerà per le nostre strade insieme a noi. Livorno non è così diversa da Napoli e anche qui ci sono donne e uomini che vogliono cambiare.Vediamoci il 1 dicembre a Roma, non possiamo attendere più perché democrazia e diritti vanno salvati adesso.