26ottobre 2018 da Beatrice Ghelardi, Ufficio Stampa Periodo Blu Pisa
Per il decennale di quella che dal 2008 è diventata l’istituzione di divulgazione artistica più prestigiosa e prolifica della città, Palazzo Blu, i nostri luoghi simbolo (la Torre, il ponte di Mezzo, le Logge di Banchi e lo stesso Palazzo) sono diventati del colore più amato dai poeti.
“2008/2018 – Il periodo blu”, che già in più di un’occasione era stato ricordato e citato nel corso dell’anno, ha trovato oggi, 26 ottobre, il culmine in questa giornata speciale e piena di contenuti e di sorprese. Un vero e proprio compleanno, che conferma e sancisce il rapporto tra il museo e la sua città. In questo decennio il palazzo ha visto scorrere sui lungarni più di un milione di visitatori che, qualcuno ha calcolato, sono una fila di 500 chilometri.
Dopo l’intervento del presidente della Fondazione Pisa, Claudio Pugelli e il saluto del sindaco Michele Conti, la pubblicazione che raccoglie storie e immagini delle infinite iniziative del Palazzo, curata da Eleonora Mancini, è stata presentata dal presidente della Fondazione Palazzo Blu, Cosimo Bracci Torsi, che ha colto l’occasione per ricordare le 10 grandi mostre e i tanti altri momenti che hanno determinato un vero e proprio cambiamento di percezione della fruizione dell’arte e attirato pubblico proveniente da ogni dove, creando un’offerta di qualità, che dimostra che cultura ed economia hanno trovato sul lungarno Gambacorti di Pisa un punto d’incontro.
“Abbiamo cercato, senza dimenticare l’economicità e l’efficienza della gestione, di metterci dalla parte dei nostri visitatori”, ha sottolineato il presidente Bracci Torsi.
È seguito un dibattito tra il critico d’arte Philippe Daverio e il direttore della Pinacoteca di Brera James Bradburne che, attraverso un focus sulle funzioni dei musei, come luoghi di identità collettiva, educazione e riconoscimento, è parso un omaggio all’attività della Fondazione Palazzo Blu e ai risultati di gestione del suo primo decennale. Al pubblico che gremiva la sala si sono aggiunti coloro che hanno potuto seguire la diretta streaming in un’altra sala del Palazzo e al pubblico che, nonostante la pioggerellina autunnale, si è radunato all’aperto ed ha apprezzato la proiezione sulla parete dell’adiacente chiesa di Santa Cristina. Al termine, a sorpresa, in Corso Italia sono spuntati dal nulla, uno alla volta, giovani musicisti che, con abiti poco canonici per un’orchestra di musica classica, come è quella dell’Università di Pisa, una realtà giovane, diretta dal M° Manfred Giampietro, hanno inscenato un flash-mob degno di una capitale europea, diffondendo le note del Bolero di Ravel, divertendo e sorprendendo i passanti – tra cui moltissimi ragazzi – che, ben presto, hanno attorniato i musicanti fino al finale con un infuocato cancan. A conclusione il presidente Bracci Torsi ha commentato:
“Dieci anni fa la nostra idea voleva evitare le scelte di cultura paludata per puntare su una città che ospita decine di migliaia di studenti. Una giornata come quella di oggi, se ce ne fosse stato bisogno, conferma che ci siamo riusciti”.