In Italia, a Pisa, il 62° Congresso Europeo di Go
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Il Go è un gioco da tavolo, noto come wéiqí in cinese o Go in giapponese e baduk in coreano. Ebbe origine in Cina, dove è giocato da almeno 2500 anni; è molto popolare in Asia orientale, ma si è diffuso nel resto del mondo negli anni recenti. È un gioco molto complesso strategicamente malgrado le sue regole semplici; un proverbio coreano dice che nessuna partita di Go è mai stata giocata due volte, il che è verosimile se si pensa che ci sono 2,08 × 10170 diverse posizioni possibili su un goban 19×19. Il Go è giocato da due giocatori che collocano alternativamente pedine (dette pietre) nere e bianche sulle intersezioni vuote di una “scacchiera” (detta goban) dotata di una griglia 19 × 19. Lo scopo del gioco è il controllo di una zona del goban maggiore di quella controllata dall’avversario; a questo scopo i giocatori cercano di disporre le proprie pietre in modo che non possano essere catturate, ritagliandosi allo stesso tempo dei territori che l’avversario non possa invadere senza essere catturato. A parte la dimensione del goban e delle posizioni di partenza, le regole sono state mantenute nei secoli, cosicché può essere considerato il gioco più antico ancora praticato.
23luglio 2018 da Olivier Turquet
Gli eventi che caratterizzeranno il Congresso, che si svolgerà presso il Palazzo dei Congressi e anche nella splendida cornice del Bastione Sangallo consisteranno in una serie di tornei, nel Congresso dell’European Go Federation e di seminari scientifici, oltre a una intensa attività didattica e divulgativa del gioco, considerato il gioco più antico del mondo. Il Go è stato recentemente protagonista dell’ultima battaglia tra l’Essere Umano e l’Intelligenza Artificiale quando, nel marzo del 2016 uno dei più forti giocatori al mondo, il coreano Lee Sedol, è stato battuto da AlphaGo, programma di intelligenza artificiale della farm DeepMind, in una sfida organizzata da Google.
Il Go è un gioco da tavolo di origine cinese (la leggenda ne attribuisce l’origine all’Imperatore Yao) dffuso in estremo oriente e giocato da alcune centinaia di milioni di giocatori nel mondo, prevalentemente in Cina, Corea e Giappone; si è diffuso in Europa e nel mondo a partire dal XX secolo ed è stato fin dagli anni ‘70 oggetto privilegiato di studio per la soluzione di problemi legati all’intelligenza artificiale per la sua grandissima possibilità di combinazioni. La sua caratteristica di gioco di costruzione con facilissime regole di base ne ha favorito l’uso in contesti didattici e terapeutici mentre viene apprezzata la sua capacità di aumentare l’attenzione e la concentrazione. Il suo fascino ha ispirato artisti e scrittori fin da tempi antichi e la letteratura associata ad esso è vasta e variegata. Il gioco è stato perfino considerato strumento di meditazione dai monaci buddhisti e complementare alle arti marziali.