Almeno 50 persone hanno partecipato ad un sopraluogo conoscitivo alla discarica di Bulera, nel comune di Pomarance, che hanno potuto constatare il luogo totalmente inadatto in cui fu impiantata 35 anni fa questa discarica per rifiuti pericolosi, circondata dal botro Bulera e a pochi metri dal torrente Possera, il principale affluente del fiume Cecina.
19dicembre 2017 da ‘Medicina Democratica’, Val di Cecina
E che ora la Società Chimica Larderello vorrebbe soprelevare di 10 metri con rifiuti pericolosi “storici”, cioè già presenti e riconfermati dalla Conferenza dei servizi del 22.11.17 a Firenze. Sul gruppo di visitatori circolava insistente la preoccupazione ed insieme la soddisfazione per gli arresti effettuati a Livorno dei responsabili delle ditte Lonzi e RA.RI, e la consapevolezza che queste ditte hanno smaltito i loro rifiuti anche alla discarica di Bulera, oltre che a Scapigliato (Rosignano) e Rimateria di Piombino, con documenti falsificati per pagare meno ecotasse. Con i fatti di questi giorni si apre uno spiraglio sul sistema malavitoso con cui si muove il sistema dello smaltimento rifiuti in Toscana, con le principali discariche coinvolte, ai danni del fisco, ma soprattutto della salute dei cittadini e dell’ambiente.
Non è la prima volta che si aprono degli spiragli, come nel 2010 con l’inchiesta “Golden rubbish” (“Rifiuti d’oro”) che poi vengono richiusi – nonostante gli sforzi delle forze d’investigazione e dei cittadini – dal sistema dei partiti e delle istituzioni, che dal sistema malavitoso dello smaltimento dei rifiuti vedono erroneamente un modo per salvare qualche posto di lavoro. Non si rendono conto invece che così concorrono a distruggere posti di lavoro – insieme a salute e ambiente – in settori economici più sostenibili, come il turismo rurale e naturalistico. Presenti infatti al sopraluogo diversi esponenti di agriturismi della zona, che vedono Bulera come una forte minaccia al loro lavoro e ai loro faticosi investimenti. Si è saputo che la fattoria del Bulera, lì vicina, ha intenzione di fare rilevanti investimenti nell’accoglienza turistica, non appena la discarica fosse chiusa e messa in sicurezza. Presente la consigliera regionale indipendente Monica Pecori, iscritta a Medicina democratica, che ha confermato di proseguire a fare tutto il possibile per fermare il progetto di soprelevazione della discarica.
Nel corso del sopraluogo è stato rilevato che mentre il Comune di Volterra ha posto costantemente il problema del passaggio di quasi 6.000 camion di rifiuti dall’abitato di Saline per raggiungere Bulera, il comune di Montecatini Val di Cecina non ha mai speso una parola sul passaggio degli stessi camion dall’abitato di Ponteginori.
Ovviamente la battaglia continua su tutti i fronti, per quanto riguarda in specifico da parte di Medicina democratica, con l’approfondimento degli effetti sulle acque e sulla salute della discarica già esistente, per la sua chiusura definitiva e la sua bonifica. Sotto, come verrebbe la discarica, se passasse il progetto in Regione: un altopiano tossico tra le dolci colline della zona.
Sintesi Non tecnica
Da pag. 15 di 47 della Sintesi non tecnica del progetto di “Riprofilatura”