Il sindacato ASIA-USB si stringe intorno a Marcella e alla famiglia
2luglio da Asia-Usb, Livorno
“In questo preciso momento una attivista sindacale di Asia-Usb, che da anni si batte in prima linea per i diritti delle famiglie senza casa, sta lottando tra la vita e la morte presso l’ospedale di Livorno. In momenti come questo il silenzio, la vicinanza e il rispetto per i famigliari e gli amici dovrebbero essere d’obbligo. Purtroppo invece, come spesso succede in città, è già partito lo sciacallaggio politico e mediatico. Sono già iniziati feroci attacchi, dai soliti noti, che non hanno trovato di meglio che utilizzare una tragedia per fare strumentalizzazione politica e attaccare il nostro sindacato e le occupazioni abitative in generale. Per questo motivo ci troviamo costretti a fare alcune dichiarazioni a caldo. Quando sarà il momento ci faremo sentire con la determinazione che ci ha sempre contraddistinto”.
“Da quanto abbiamo appreso le cause dell’incendio sono probabilmente frutto di un incidente. Un incidente assolutamente non riconducibile al contesto di occupazione dello stabile. Poteva succedere li come altrove e purtroppo non è la prima volta in città. Grazie alla prontezza degli stessi occupanti, che sono accorsi subito con gli estintori presenti nel palazzo, si è evitato che l’incendio si propagasse in altri appartamenti ma soprattutto si è permesso ai vigili del fuoco e alle ambulanze di intervenire tempestivamente.
Chi oggi chiede lo sgombero della struttura senza interrogarsi su quale sarà il futuro delle oltre 200 persone, tra cui 40 minori, che vivono all’interno della Cigna è un criminale. Chi oggi si indigna per il presunto proliferare delle occupazioni abitative invece che attivarsi per combattere le vere cause di questa situazione è un criminale anch’esso. A Livorno ci sono 40 sfratti esecutivi al mese e 30 mila disoccupati censiti. Chi occupa lo fa per salvaguardare la vita e la salute dei propri cari scegliendo la via più difficile ma anche quella più coraggiosa. Il loro è un percorso di dignità e riscatto. L’alternativa sarebbe la strada o la coabitazione forzata in situazione di estremo disagio.
Da anni ormai denunciamo pubblicamente e con ogni mezzo l’immobilismo delle istituzioni TUTTE sul fronte dell’emergenza abitativa. Siamo rimasti da soli ad affrontare questa situazione. La maggior parte della politica e delle istituzioni, compresa la Prefettura che da mesi rifiuta di incontrarci, ha deciso di mettere la testa sotto la sabbia. Basta con le chiacchiere e le proposte inattuabili. A Livorno servono alloggi pubblici, servono finanziamenti statali e regionali per ristrutturare e costruire nuove case popolari. Servono soluzioni immediate che potrebbero arrivare dalla requisizione di una parte degli oltre 4000 alloggi pubblici e privati tenuti sfitti come previsto da una delibera del consiglio comunale approvata la scorsa estate.. La repressione non serve a niente. Se continuiamo a parlare di “degrado” e di decoro senza voler aggredire le vere cause di questa situazione vuol dire che abbiamo deciso di essere tutti complici.
Adesso vogliamo solo stare vicini alla nostra compagna Marcella e ai suoi famigliari e amici. Siamo ancora in attesa di sapere se e quando sarà finalmente trasferita in un centro specializzato visto che al momento sembra che non ci siano posti disponibili in nessuna struttura. Ringraziamo tutti gli attivisti, i cittadini Livornesi e gli abitanti del quartiere per la solidarietà”.
Anche ‘Sinistra Italiana’ di Livorno congiuntamente al Circolo Territoriale di Livorno Collesalvetti appreso dell’incendio divampato alla torre della Cigna, si stringe intorno a Marcella e alla sua famiglia.
Oggi il problema di una adeguata sistemazione per chi non ha un alloggio dignitoso va affrontato al più presto e malgrado gli sforzi dell’Amministrazione contro i furbetti delle case popolari, ora devono fare la propria parte i proprietari di immobili non utilizzati da destinare a situazioni emergenziali ma con normative di sicurezza.
- Non possiamo accettare che decine di famiglie vivano nel pericolo, nel degrado e nell’insicurezza dalla quale si producono solo disagio e nella marginalità così come le occupazioni non possono diventare l’unica soluzione a questa grave situazione.
- Nello stesso tempo riteniamo in questo momento una azione “criminale” tenere chiusi immobili e non usare per finalità sociali in particolare riconducibili a grosse proprietà immobiliari di privati ma anche Enti Pubblici.
Tutti i cittadini di Livorno debbano vivere in condizioni di legalità e sicurezza e la questione non può continuare solo con soluzione provvisorie, forse è il momento di riflettere su beni pubblici ma, anche privati vuoti sotto utilizzati e magari da destinare all’emergenza abitativa in situazioni non di pericolosità.
Marcella una compagna straordinaria lotterà anche questa volta, siamo affranti, piena solidarietà alle famiglie della Cigna e al sindacato Asia-Usb
L’Unione Inquilini esprime piena vicinanza a Marcella, che è stata una militante del nostro sindacato, con cui siamo rimasti in affettuoso contatto, anche dopo che ha deciso di impegnarsi e dare una mano agli amici di ASIA, continuando quelle stesse lotte per le famiglie senza più casa, colpita da un incidente in cui è rimasta coinvolta, in queste ore lotta per la sua stessa vita.
Un incidente che poteva accadere dunque. Non si occupano i palazzi abbandonati per sport o per spasso ma solo per gravissime necessità, Mai come in questo momento è il caso che chi poco sa della lotta per il diritto alla casa, non strumentalizzi la vicenda. Ci auguriamo che Marcella torni presto da noi.
BuongiornoLivorno: “Torre della Cigna fra ipocrisie e immobilismo”
L’incendio al terzo piano dell’edificio di Via Campo di Marte, occupato per necessità da 60 famiglie, ha provocato gravi ustioni ad una donna, Marcella, attivista del sindacato Asia USB. A lei e alla sua famiglia ci stringiamo, in un momento così difficile.
Le cause dell’incendio saranno accertate dalle Autorità competenti, ma purtroppo notiamo con dispiacere che la macchina dello sciacallaggio politico è già partita. Il PD, ad esempio, ha colto la palla al balzo per manifestare tutta la propria ipocrisia, come se i problemi non arrivassero da lontano o non fossero già presenti sul territorio da parecchi anni. Altri liberi pensatori, invece, dalla tranquilla comodità dei loro appartamenti invocano sgomberi e legalità (facile pontificare dalle proprie poltrone).
Chi occupa lo fa consapevole di commettere un’illegalità, ma non ha scelta. La strada non è un’opzione percorribile, specie quando ci sono minori. Questo andrebbe sempre tenuto di conto ma, come sappiamo, l’onestà intellettuale è ormai merce rara e l’ipocrisia e la retorica sono diventati sport nazionale.
#BuongiornoLivorno segue dall’inizio della sua attività i problemi dell’emergenza abitativa. Ha elaborato proposte che ha reso pubbliche, ha preso chiaramente posizione, senza ambiguità e sconti, senza ipocriti formalismi, ha contribuito a elaborare l’atto d’indirizzo comunale che impegna il Sindaco a utilizzare lo strumento della requisizione di alloggi pubblici inutilizzati allo scopo di attenuare l’emergenza. Tutte proposte che possono essere consultate sul sito di BuongiornoLivorno.
- Crediamo che il patrimonio di edilizia pubblica debba essere incrementato con tutti gli strumenti possibili, invertendo la tendenza cittadina e anche regionale degli ultimi anni.
- Crediamo anche che, in questa materia, serva soprattutto il coraggio di andare oltre la mera richiesta di strumenti legislativi nuovi, come ha fatto il Sindaco a commento del grave fatto di stamani, ma cercando ove possibile di praticarli.
- Non basta, ad esempio, invocare una legge nazionale sull’autorecupero, e nella vacanza normativa stare alla finestra e commentare forti della propria latitanza: si abbia il coraggio di sperimentare, di censire il patrimonio, di fare bandi che consentano ai cittadini di tirarsi fuori, con le proprie forze e con l’aiuto dell’Amministrazione, da situazioni di disagio.
- L’Amministrazione prenda esempio da chi applica pratiche virtuose: si documenti su cosa si fa a Barcellona, sul cohousing e su tutte le altre iniziative di Urban Commons che potrebbero facilmente essere avviate. Si interessi di come intervenire, in ogni modo possibile, per reperire finanziamenti nelle pieghe di ogni bilancio (comunale e regionale) allo scopo di accrescere il patrimonio pubblico.
È triste osservare invece come questa Amministrazione ricalchi e ripercorra le strade ormai esauste delle amministrazioni precedenti (i cui rappresentanti intervengono come se arrivassero oggi da Marte), che hanno portato alla situazione paradossale che la città sta vivendo: un sacco di alloggi senza persone, un sacco di persone senza alloggio. La vicenda della retromarcia sugli oneri di urbanizzazione del 20% del terreno di Via Goito è emblematica in questo senso.
Quello che non deve assolutamente essere fatto è considerare il fenomeno delle occupazioni per necessità come un problema esclusivamente di ordine pubblico. A chi invoca sgomberi ricordiamo che si tratta di persone, non di oggetti inanimati.