Il 9 agosto 1945, a 72 ore dal bombardamento atomico su Hiroshima, su Nagasaki fu sganciata dal bombardiere B-29 Superfortress Bockscar dell’ U.S. Air Force, comandato dal Maggiore Charles W. Sweeney, una seconda bomba atomica al plutonio, soprannominata “Fat Man”
04agosto 2016 da Rete Civica Livornese Contro La Nuova Normalità della Guerra
Fat Man esplose a 469 metri di altezza, a metà strada tra la Fabbrica d’Acciaio e d’Armi Mitsubischi e la Mitsubishi-Urakami, ma a circa 4 km a nord-ovest dell’epicentro previsto.
Le stime affermano che rimasero uccisi all’istante circa 40.000 dei 240.000 residenti, ma molte persone esposte alle radiazioni morirono anche durante i mesi e gli anni che seguirono l’esplosione.
I superstiti furono soprannominati “hibakusha”, termine nipponico che significa “persona esposta alla bomba”. Essi divennero il nucleo del pacifismo che segna il Giappone per tutto il dopoguerra.
Per ricordare l’immane tragedia, la “Rete Civica Livornese Contro la Normalità della Guerra” promuove in collaborazione con l’associazione Ro-ART per il 9agosto prossimo nell’ambito del “Rotonda 2016” una performance di artisti “quale metafora del complesso processo interattivo e dialogico necessario per costruire la Pace”.
Vogliamo ricordare questa terribile giornata perché, come ammonisce George Santayana, “coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”. E adesso noi, “immersi in questa guerra mondiale a pezzi, per capitoli, dappertutto”, che non è né di “Civiltà” né di “Religioni” ma di interessi – come denuncia Papa Francesco – rischiamo davvero di andare incontro a tale condanna.
Le nuove bombe nucleari B61-12, destinate a sostituire le attuali B61 stanno per essere installate dagli Usa in Italia, come in altri paesi europei.
- La B61-12 – documenta la Federazione degli scienziati americani (Fas) – non è solo una versione ammodernata della B61, ma una nuova arma nucleare: ha una testata nucleare a quattro opzioni di potenza selezionabili, con una potenza media pari a quella di quattro bombe di Hiroshima; un sistema di guida che permette di sganciarla a distanza dall’obiettivo; la capacità di penetrare nel terreno per distruggere i bunker dei centri di comando in un attacco nucleare di sorpresa.
- Le B61-12 sono armi che abbassano la soglia nucleare, ossia rendono più probabile il lancio di un attacco nucleare dal nostro paese e lo espongono quindi a una rappresaglia nucleare.
Senza contare che in un cima di corsa al riarmo nucleare come quello che stiamo vivendo in questi ultimi anni un qualsiasi “problema” dei sistemi informatici può portare al disastro. Secondo le stime della Fas, gli Usa mantengono oggi 70 bombe nucleari B61 in Italia (50 ad Aviano e 20 a Ghedi-Torre), 50 in Turchia, 20 rispettivamente in Germania, Belgio e Olanda, per un totale di 180. Nessuno sa ancora con esattezza quante effettivamente saranno le B-61, destinate ad essere sostituite dalle B61-12.
Foto satellitari – pubblicate dalla Fas – mostrano che, in previsione dell’installazione delle B61-12, sono già state effettuate modifiche nelle basi di Aviano e Ghedi-Torre. L’Italia, che fa parte del Gruppo di pianificazione nucleare della Nato, mette a disposizione non solo il suo territorio per l’installazione di armi nucleari, ma – dimostra la Fas – anche piloti che vengono addestrati all’attacco nucleare con cacciabombardieri italiani sotto comando Usa. L’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, firmato nel 1969 e ratificato nel 1975 che, all’Art. 2 stabilisce:
«Ciascuno degli Stati militarmente non nucleari, che sia Parte del Trattato, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, né il controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o indirettamente”.