Una delegazione Ugl di lavoratrici dell’indotto ha incontrato il sindaco di piombino Giuliani per affrontare alcune problematiche ed il tema degli Armotizzatori Sociali.
07settembre 2016 da Sabrina Nigro, Ugl Terziario RegioneToscana
Il primo cittadino, ha mostrato interesse per una situazione che oramai conosce bene e, ha riconfermato grande sensibilità in materia. Questi gli argomenti trattati:
- Necessità di aprire un dialogo con Aferpi anche per l’indotto, affinché il sindacato di categoria esplichi a pieno il suo diritto di rappresentanza per lavoratori/ici che sono nello stabilimento da più di un ventennio . Nell’accordo del giugno 2015 e nei passaggi successivi non si è mai neanche menzionato l’indotto, totalmente escluso!
- Sugli ammortizzatori sociali occorre la consapevolezza del fatto che non è sostenibile “vivere di ammortizzatori “, la priorità è tornare a lavorare in maniera regolare, ma non possiamo neanche pensare di estendere questo Istituto solo per alcune tipologie di lavoratori escludendone altre. Piombino in quanto Area di Crisi Complessa, si pensa di usufruire di ammortizzatori con durata superiore a quella prevista per Legge ma, questa miglioria si deve estendere a tutti i lavoratori e a tutte le categorie comprese quelle dell’indotto che sono in Cigs con la nuova normativa, penalizzante per la sua durata rispetto alla vecchia. Non si chiedono privilegi e non occorre far commuovere nessuno ma, occorre iniziare a pensare a 360°. Se Piombino è un’area di crisi complessa come tale deve essere trattata in tutti i suoi aspetti.
In merito alla quarta commissione in Comune, alla quale era presente anche il nostro sindacato, auspichiamo vivamente che le tempistiche illustrate dall’ad Azzi siano rispettate e che il progetto non solo parta ma soprattutto sia duraturo.
Come sindacato dobbiamo promuovere e avallare iniziative volte alla diversificazione e all’occupazione , anche tramite percorsi formativi . Il nostro territorio deve uscire dall’ideologia della monocultura, in qualsiasi settore essa sia , valorizzando risorse e potenzialità presenti e creandone di nuove che siano ambientalmente compatibili in un territorio che, non dimentichiamoci, fa parte dei Siti di Interesse Nazionale ed ha già dato molto su questo lato.