Grande manifestazione contro il TTIP allerta
06 maggio 2016 di Giovanna Pagani, WILPF Italia
È il Trattato Transatlantico su Commercio e Investimenti negoziato segretamente tra Usa e Ue per la totale liberalizzazione degli investimenti.
Partecipiamo numerosi e forti della nostra indignazione e del nostro coraggio.
Rivendichiamo i nostri diritti: informazione, ambiente sano, qualità del cibo, salute, accesso democratico ai servizi, diritti del lavoro, sovranità alimentare e sovranità politica, beni comuni.
Sì, perché è scandaloso e inquietante la SEGRETEZZA che avvolge il TTIP. Com’è possibile che un trattato così imponente (sarebbe la più ampia area geografica di libero mercato= 820 milioni di persone che produce il 45% del PIL mondiale) sia partito nel luglio 2013 a Washington condotta da pochi esperti della Commissione Europea e del Ministero del Commercio Usa senza il coinvolgimento dei cittadini che saranno coloro sui quali ricadranno le conseguenze del trattato?
E’ poi: è riprovevole l’ipotesi che le multinazionali possano citare a giudizio uno stato sovrano per lesione dei loro diritti economici al guadagno; il TTIP introduce le corti arbitrali private per le dispute investitori-stati (isds)
Il Trattato mina poi alla base il “principio di precauzione” aumentando i rischi per la salute. Preoccupiamoci seriamente! Perché le forze economico-finanziarie che vogliono il TTIP sono incessantemente al lavoro per chiudere le trattative.
Il TTIP è stato uno dei temi centrali affrontati all’incontro di Hanover (Germania) del 25 aprile scorso tra Obama, Merkel, Hollande e Renzi. Loro vorrebbero che il Trattato fosse firmato entro l’estate.
Il giorno prima però erano scese in piazza ad Hanover 90mila persone contro il TTIP. E una grande opposizione è in atto in Europa, ma anche in Usa. L’economista statunitense Susan George, per esempio, definisce il “ttip un assalto alla democrazia, alla classe lavoratrice, all’ambiente”. Ce lo ricorda Alex Zanotelli nel suo caloroso appello alla partecipazione alla Manifestazione di sabato 7 a Roma (“Il TTIP è il cavallo di Troia” 2 maggio ).
Ma c’è dell’altro: esistono ragioni geostrategiche» del TTIP. Ricordiamoci che dei 28 paesi d’Europa 22 fanno parte della NATO a comando USA . Esiste dunque un progetto di Washington di creare un blocco politico, economico e militare Usa-Ue, naturalmente appoggiato anche dai paesi dell’Est legati più agli Usa.
Ce lo spiega molto chiaramente Manlio Dinucci (la «Nato Economica» 3 maggio): «in seguito al declino dell’Occidente e l’ascesa dell’Asia, entro il 2030 gli Stati in via di sviluppo sorpasseranno quelli sviluppati».