Si chiude con un mancato accordo la prima fase della procedura di mobilità, per la chiusura dello stabilimento di Querceta della Finder
5marzo 2016 da RSU Fiom Cgil, Lucca Finder Pompe Querceta
L’azienda continua a mantenere una posizione di intransigenza nella decisione assunta di cessare l’attività. Anche nell’incontro svoltosi lunedì scorso presso la Presidenza della Regione Toscana, alla presenza di Simoncini e del sindaco di Seravezza Ettore Neri, l’azienda ha voluto rimarcare la propria fermezza e la propria contrarietà anche ad attivare gli ammortizzatori sociali.
Ammortizzatori sociali che avrebbero la finalità, secondo le richieste del sindacato e della Regione Toscana, di traguardare la possibilità di un passaggio di consegne che dia continuità al lavoro a Querceta, rispetto al quale i negoziatori di Finder non si sono detti contrari. E’ del tutto chiaro, come ha dichiarato anche Simoncini, che la ricerca di un eventuale soggetto industriale potenzialmente interessato non si può realizzare in tempi strettissimi come quelli di una procedura di mobilità di licenziamento collettivo.
Per questo come sindacato proseguiremo nei tentativi di elevare la discussione ad un livello nazionale, affinché sia valorizzato il lavoro svolto nei due rami del Parlamento dalla senatrice Sara Paglini e dalla deputata Martina Nardi. Il governo nazionale deve essere coinvolto in un tentativo di salvataggio industriale, pena la perdita non solo dell’occupazione, ma anche di un patrimonio di competenze che se venisse disperso rappresenterebbe un forte impoverimento soprattutto del territorio di cui l’amministrazione comunale ha ben compreso il peso.
Si apre quindi una nuova fase di trattativa presso la sede istituzionale della ex Provincia di Lucca e, nei prossimi giorni, è auspicabile che le verifiche in corso portino a nuovi incontri, in sedi formali ed informali dei quali renderemo nota ogni possibile opportunità emergesse per salvare il lavoro e l’occupazione alla Finder di Querceta.