Giovedì 12 maggio alle ore 17 presso la Camera del Lavoro di Livorno l’area programmatica CGIL Democrazia e Lavoro organizza un assemblea pubblica per rilanciare l’iniziativa sindacale nel nostro territorio
Livorno, 10 maggio 2016 da area programmatica CGIL Democrazia e Lavoro
La situazione occupazionale a Livorno ha assunto aspetti drammatici, i disoccupati superano le 30.000unità, nelle grandi imprese in questi mesi viene meno il sostegno al reddito degli ammortizzatori sociali, contemporaneamente la mortalità delle piccole e piccolissime imprese non accenna a diminuire.
- La dove il lavoro resiste nel passaggio di appalti non solo si fa sempre più fatica a mantenere gli stessi livelli occupazionali, ma vengono meno molti dei diritti acquisiti, sia con le nuove norme del jobs act e sia con l’utilizzo di contratti di lavoro che fanno dumping contrattuale: meno diritti, meno salario, più ore di lavoro.
- Nei settori pubblici ci avviamo a completare sette anni senza rinnovo contrattuale e a una drastica compressione dei servizi che ha nella sanità la sua punta dell’iceberg, ma che si estende in profondità nella scuola, nel comune, nella provincia.
- La diminuzione dei redditi complessivi penalizza pesantemente i consumi creando problemi occupazionali sia nei settori commerciali sia nel settore edile.
Su tali problemi in città e nella provincia si sono creati momenti di iniziativa politica sindacale tesi a denunciare la drammaticità di tali situazioni sociali.
Da parte invece delle istituzioni a livello territoriale così come regionale e nazionale molte sono state le promesse ma, ad oggi, nessuna risposta degna del livello dei problemi.
Noi crediamo che ci sia bisogno di interventi urgenti e di carattere straordinario, un piano straordinario di intervento pubblico in tutte le aree di crisi complessa com’è il territorio della provincia di Livorno, per dare risposte certe e rapide a chi non ha il lavoro e a chi lo ha perso.
Obiettivi ambiziosi che non possiamo semplicemente evocare, ma intorno ai quali è necessario costruire livelli di consapevolezza e livelli di conflitto sociale dando ruolo sia ai lavoratori e alle lavoratrici, ma soprattutto ai giovani, ai disoccupati ai precari.